8-10 Ottobre 2021
Cambrils, Spagna
La nostra battaglia: il Champions Bowl
Prima volta che varchiamo i confini nazionali, prima volta che ci avventuriamo in campi così lontani e sconosciuti. L'evento raccoglie le migliori 16 squadre d'Europa e mette in palio il titolo di campione del Vecchio Continente. Il sorteggio ci ha contrapposti nel primo girone ai tedeschi dei Walldorf Wanderers, agli spagnoli dei Valencia Firebats e ai francesi dei Centaures Grenoble. Con questi ultimi è arrivata anche la prima vittoria internazionale della nostra storia. Il proseguo del torneo ci ha dato modo di confrontarci con altre fortissime compagini: Allerod Armadillos (Danimarca, poi campioni del torneo), Kranjski Jazbeci (Slovenia, squadra con cui abbiamo stretto un'ottima amicizia), Uppsala 86ers (Svezia), ASVZ Blackbirds (Svizzera) e Arona 65ers (Italia, ben noti rivali ritrovati, con piacere, anche all'estero). L'agguerritissima spedizione in terra iberica si è conclusa con un sedicesimo posto e tanta esperienza messa in bisaccia.
Analisi: la nostra forza
Ci siamo presentati in campo con estremo entusiasmo e voglia di metterci in gioco. Tucci #33 ha affrontato a muso duro una delle sue prime uscite come starter QB e lo ha fatto sicuramente in un contesto assolutamente sfavorevole a chi è poco esperto in quel ruolo. Il nostro attacco non ha mollato anche nelle partite più complicate e si è portata a casa punti con caparbietà e fantasia. La difesa ha sperimentato molto e si è reinventata avendo tra le proprie fila alcuni volti nuovi al ruolo. A testa alta ha affrontato i più organizzati attacchi europei e ha dato prova di eroismo per la tenacia sfoderata in ogni istante. Il Champions è stata una pasticca dura da ingoiare in quanto a risultati, ma i nostri hanno tutti saputo trarne il meglio. La nostra visione del flag football si è arricchita, aggiornata, abbiamo imparato molto. Tutto sarà convertito in un gioco migliore nei prossimi eventi.
Analisi: passi falsi
Non lo sapevamo, ma lo abbiamo capito: presentarsi in un contesto del genere con dieci giocatori è un suicidio. Nove partite in tre giorni si sentono sulle gambe e nella testa, soprattutto quando a bordo campo ci sono pochi compagni che ti possono dare il cambio. A mancare sono stati giocatori chiave sia dell'attacco, ma soprattutto della difesa. Tutti hanno provato ruoli non propri e lo hanno fatto contro corazzate estremamente organizzate e arrivate lì per vincere a tutti i costi. L'offence ha patito la difficoltà nell'attaccare il lungo. La defence ha sofferto la propria disorganizzazione per l'evento. Ma più di tutto siamo stati superati dall'atletismo degli avversari, aspetto che nel campionato italiano non la fa così da padrone come, invece, accade a livello internazionale.
PREMIO MEIYO
Per questo bowl così esotico si decide di non affidare il premio al miglior giocatore, abbiamo onorato la maglia tutti in egual modo. Si fa comunque menzione onorevole ad Arturo Tucci #33 per come ha affrontato il ruolo di QB e su come ha letto le difese avversarie, seppur spesso e volentieri si è alternato con l'esperto Campana #5.
PREMIO KATANA
Migliore giocata offensiva a Tucci #33 e la pallonata in faccia al blitzer degli svizzeri (stile L'altra sporca ultima meta).
PREMIO YOROI
Miglior giocata difensiva a Gonnella #7 che da blitzer non decide di fare trash talking contro il titanico QB tedesco, ma, più amorevolmente gli abbraccia una coscia dopo ogni azione. Romantico.
TIRIAMO LE SOMME
Sconfitte su sconfitte tanto amare quanto educative.
"Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta"
浪人